Tipico esempio di anonimato da culto, fatta, forse, eccezione per il periodo in cui il post rock rasentava il concetto di unica speranza. Ecco, in quegli anni di fine secolo i Ganger una loro cerchia (ristretta sin che si vuole) di fedeli e pugnaci seguaci l’avevano. Scozzesi ed amici dei Mogwai (Craig B, il chitarrista, fonderà gli Aereogramme), deraglianti in ottica quasi louisvilliana, con pulviscoli sonici e atteggiamenti alla Tortoise periodo disco omonimo.
Una roba forte, insomma, e persino clamorosa per chi, ascoltatore attento, notò in “Hammock Style” (Merge, 1998) l’essenza stessa di determinata musica di confine. Da Glasgow come i compagni più noti, certo, ma distillando l’emozionalità attraverso dinamiche divergenti rispetto a quelle dei vicini di casa. Urticanti, a tratti pruriginosi, cerebrali e fisici, eppure sempre descrittivi e sensibili concettualmente. Sottovalutati, terribilmente, e pure non troppo fertili (oltre all’album in questione: “Fore“-raccolta dei primi lavori- l’Ep “With Tongues Twisting Words” ed una manciata di 7″ e 12″ da collezionismo necessario), sono riusciti sotto traccia a descrivere un’intera idea musicale. Ed un brano come “Capo (South Of Caspian)” lo conferma con facilità disarmante.
MP3 Ganger – Capo (Souht Of Caspian)
MP3 Spy-> (Natasha dei Ganger) – Teenage Spaceship (Smog Cover)
quando salirono sul palco all’ATP del 2000 dicendo che quello era il loro ultimo concerto ci son rimasto male, molto.
gruppo enorme senza se e senza ma.